La nostra storia
Le origini sono in un negozio di ortopedia esistente già nella seconda metà del 1800 sito in via Masone, 1 adiacente al vecchio ospedale della città. Negli anni successivi alla fine della Prima Guerra Mondiale il titolare era Stefano Galvanoni che nel corso del conflitto aveva maturato un’esperienza significativa nella produzione di arti artificiali e protesi.
Nel 1927 la signora Clotilde Mangili, futura madre di Carlo Bianchi, viene assunta come apprendista nel laboratorio di bustaia che unitamente all’officina ortopedica erano il fulcro dell’attività.
Già allora l’azienda forniva il vicino ospedale di alcuni strumenti chirurgici (che venivano importati dalla Germania) e di altri prodotti sanitari.
Nel 1938 Luigi Bianchi (1° generazione) che operava da anni nel settore come piazzista per un grossista di materiale medicale di Milano, rileva l’attività della ditta Galvanoni per la parte inerente la produzione artigianale di busti e reggiseni e per la vendita al banco di articoli sanitari e ortopedici; nel 1939 sposa la signora Clotilde Mangili.
Nel 1958 Carlo Bianchi (2° generazione), l’attuale Presidente del CDA, entra in azienda e già nei primi anni di lavoro orienta l’attività aziendale verso le forniture agli Ospedali.
Nel 1967, con l’uscita dalla gestione aziendale di Luigi Bianchi, passa tutto nelle mani del figlio che ottiene una importante concessione di vendita contattando direttamente la Ethicon, società del gruppo Jhonson & Jhonson, che allora aveva sede ad Edimburgo. E’ stato l’inizio di un rapporto che si è rivelato fondamentale per lo sviluppo dell’attività.
Negli anni 70 comincia un periodo di forte crescita del business: una importante protagonista è Ornella Lavelli, moglie di Carlo Bianchi, che collabora intensamente con il marito nella gestione aziendale.
Nel 1981/82 entrano in azienda i primi agenti/venditori a conferma dell’importanza che le vendite verso gli Ospedali avevano assunto. Altro momento significativo si ha nel 1993/94 con l’inizio dei rapporti con la Karl Storz che in pochi anni è divenuto il fornitore di maggior peso e ha consentito una diversificazione importante: affiancare ai presidi medico-chirurgici apparecchiature di elevato contenuto tecnologico.
Nel dicembre 2008 viene chiuso lo storico negozio di via Masone che nel corso degli anni aveva diminuito significativamente le vendite: decisione dolorosa, ma necessaria e che ha consentito una ottimizzazione dell’utilizzo dell’immobile.
Nel 2010, con l’assunzione prima di un ingegnere e poi di un tecnico qualificato, viene avviato il SAT (Servizio di Assistenza Tecnica): è questa una decisione che la Direzione Aziendale ha assunto nelle convinzione che sia strategicamente determinante per il futuro della Carlo Bianchi.
Nell’ottobre 2013 inizia la distribuzione, inizialmente solo per tutta la Lombardia, delle suturatrici monouso TouchStone.
Da qualche anno l’azienda ha allargato i propri orizzonti uscendo dalla Lombardia e rivolgendosi anche a molte altre regioni italiane.
Dal 2015 l’azienda si focalizza sulla ricerca di tecnologie all’avanguardia con l’obiettivo di consolidare, ampliare ed integrare il proprio portafoglio prodotti al fine di accompagnare i chirurghi sin dalla pianificazione dell’intervento, cercando di facilitare la buona riuscita del medesimo con un beneficio per il paziente. A tal proposito, nel 2019 coopera con CMR che offre al mondo scientifico un robot chirurgico di nuova concezione.
Le nuove sfide si propongono di sviluppare concetti quali la realtà aumentata (AR) e l’intelligenza artificiale (AI) che secondo la filosofia aziendale, integrate alla tecnologia attualmente distribuita caratterizzeranno il futuro della chirurgia.