Eccoci al quinto capitolo del 2023.
Verso la fine del secolo XIX, grazie al fisico tedesco Wilhelm Roentgen (1845-1923), vennero per la prima volta spiegati i raggi X.
Essendosi interessato alla fosforescenza dei sali metallici esposti a luci, Roentgen fece un’osservazione casuale nel far passare una corrente attraverso un tubo a vuoto: notando un bagliore verdognolo che veniva da uno schermo su una mensola a nove piedi di distanza anche dopo aver spento la corrente.
Comprese che questi raggi “invisibili” erano in grado di attraversare oggetti solidi di legno, metallo e altri materiali, ma anche penetrare nelle parti soffici del corpo.
Grazie a questa scoperta Roentgen ricevette il Nobel ed i raggi X sono diventati esami essenziali per innumerevoli diagnosi.
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