Decimo capitolo: il nostro viaggio alla scoperta della Chirurgia nella Storia continua.
Agli inizi dell’anno 1.000 la medicina ebbe un declino con l’affermarsi del Cristianesimo: si era sparsa la voce che le malattie e le epidemie fossero una punizione di Dio ed il medico non doveva opporsi alla Sua volontà.
D’altra parte, come poi disse anche Pio XII: “lo spirito dell’uomo che viene da Dio e a Dio anela di salire per la scala della scienza di questo mondo”, la medicina e le tecniche chirurgiche suscitavano comunque interesse.
Grazie anche all’influenza della cultura mediorientale che ottenne l’appoggio di principi e sovrani in Italia ebbe massimo fulgore la Scuola Medica Salernitana.
La frequentò, tra gli altri medici, Ruggero Frugardi che con i suoi studenti scrisse il “Chirurgiae Magistri Rogerii”, ritenuto il trattato originale di chirurgia occidentale; il libro servì a porre le basi della formazione del chirurgo. Frugardi divenne un luminare per quanto riguarda i drenaggi con cannelli di sambuco nelle ferite profonde, le suture delle lesioni intestinali con seta e ago sottile o l’uso del setone negli interventi per gozzo; introdusse inoltre la posizione inclinata per le operazioni di ernia che conosciamo oggi come posizione di Trendelemburg (tutt’ora utilizzata).
Seguite la nostra rubrica per altre curiosità tutte da scoprire.
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